Polizza caso vita: cos’è, guida ai dettagli

L’assicurazione caso vita è un particolare contratto facente parte dell’assicurazione vita in cui la compagnia assicuratrice, in caso di sopravvivenza dell’assicurato al momento stabilito contrattualmente, si impegna a pagare un capitale o una rendita a fronte di un premio pagato antecedentemente.

Di cosa si tratta:

Non si tratta però di un’assicurazione nel senso stretto della parola, in quanto non esiste in questo caso la garanzia della copertura nei confronti di un rischio prevedibile. Si tratta infatti più propriamente di una forma di risparmio. Le polizze vita che prevedono il caso vita possono essere più facilmente inquadrate come strumenti di previdenza complementare, infatti rappresentano una forma di pensione integrativa dato che, in caso di vita dell’assicurato al momento della conclusione del contratto, offrono un reddito complementare alla pensione pubblica.

Quanto dura la polizza caso vita:

La durata di questo tipo di contratto può essere definito al momento della stipula. Nel caso di morte dell’assicurato i premi versati verranno rivalutati e versati ai beneficiari indicati in polizza o agli eredi legittimi.

Se, al termine del contratto, si sceglie di usufruire della rendita vitalizia piuttosto che l’erogazione del capitale in un’unica soluzione, il rischio della longevità del cliente graverà interamente sull’assicurazione.

Tipologia di rendita:

Esistono due forme di rendita:

  • la rendita immediata (che prevede il pagamento del premio in un’unica soluzione)
  • la rendita differita (che prevede che i premi vengano versati nell’ambito di un lasso di tempo predefinito al termine del quale verrà poi corrisposto un vitalizio).

In caso di morte dell’assicurato, questo tipo di polizze prevede la reversibilità della rendita nei confronti del beneficiario indicato in polizza o degli eredi legittimi.

Polizze caso vita : come sceglierle

Ripetiamo che le polizze vita che prevedono il caso vita possono essere considerate come una vera e propria forma di risparmio in cui il capitale versato viene rivalutato a seconda dei risultati della gestione del patrimonio stesso effettuato da parte della compagnia assicuratrice. Esiste però un’aliquota di retrocessione che rappresenta la percentuale della rivalutazione che viene versata agli assicurati e che non può essere inferiore ai tre quarti della stessa.

Siccome si tratta di un vero e proprio investimento sotto le sembianze di un’assicurazione, consigliamo di valutare bene le polizze che ci vengono proposte in base ai normali principi finanziari di impiego del capitale.

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Come per tutti i tipi di investimento perciò è bene ricordare che quando l’investitore partecipa alle operazioni finanziarie del debitore se ne assume anche i rischi (perdita del capitale). Se infatti è vero che le assicurazioni sono soggette a precise disposizioni di legge e difficilmente vanno incontro a fallimento, non esiste lo stesso principio per prodotti come le assicurazioni index linked (legate ad indici di azioni) o unit linked (legate a fondi).

Ricordiamoci che non esiste un rendimento minimo garantito a meno che una clausola che ci protegga da questo rischio non sia appositamente inserita nel contratto di assicurazione.

Un altro problema molto dibattuto riguarda la liquidità dell’investimento. Impegnare il proprio denaro per un periodo di tempo molto lungo significa non poterne disporre per lo stesso periodo. Recedere da un contratto di assicurazione sulla vita dopo pochi anni, può significare ricevere una somma di denaro inferiore alla somma dei premi versati.

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